Storia

Storia

La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna è la continuazione ideale e patrimoniale della Cassa di Risparmio di Ravenna, fondata nel 1839 da una Società di benemeriti privati cittadini con una dotazione rappresentata da 100 azioni da 20 Scudi romani ciascuna.

La Cassa di Risparmio di Ravenna ha avuto riconoscimento giuridico dallo Stato Romano (Stato Pontificio) in data 21 dicembre 1839 e dallo Stato Italiano come “istituzione speciale, retta dai suoi propri regolamenti” (R.D. 17 marzo 1861) ed ha iniziato la propria attività il 1° marzo 1840.

Con atto 27 dicembre 1991 a rogito del Notaio dott. Emanuele Edoardo Errigo di Ravenna ai sensi della Legge 218/90 “Legge Amato” e del relativo D. Lgs. 356/90, è stata scorporata l’attività creditizia, in attuazione del progetto deliberato, a norma di legge, dal Consiglio di Amministrazione della Cassa stessa ed approvato con Decreto del Ministro del Tesoro del 23 dicembre 1991. Dall’originario Ente ridenominato Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna è stata scorporata l’attività bancaria conferita alla nuova società Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A.

La Fondazione – persona giuridica privata senza fini di lucro, dotata di piena autonomia statutaria e gestionale – persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico locale.

Nella continuità dello scopo originario della Cassa di Risparmio di Ravenna, la Fondazione mantiene inoltre le finalità di assistenza, di beneficenza e di tutela delle categorie sociali più deboli, attraverso le iniziative di volta in volta ritenute più idonee

Sede

Il Palazzo della Cassa di Risparmio, ora Sede anche della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, è annoverato da Corrado Ricci nella sua Guida di Ravenna fra gli edifici illustri della città. Nell’ala occupata dalla Fondazione è ubicata la stanza dei Soci fondatori e sono custodite importanti tele del Longhi e del Barbiani.

Il 10 marzo del 1890, l’Assemblea dei Soci deliberò di “erigere una fabbrica ad uso di residenza della Cassa di Risparmio” e decise di costruire l’edificio nel luogo dove sorgevano l’antica chiesa e il convento di San Giorgio, detto “dei portici”, la cui fondazione si fa risalire all’anno 959.

Lo stile del Palazzo è rinascimentale e si rifà ai canoni ed ai modelli tipologici del palazzo cinquecentesco romano, pur presentando varianti interpretative e stilistiche proprie dell’epoca in cui fu edificato. I lavori furono avviati nel 1891 e completati nel 1895. La facciata in cotto imolese, con parti bugnate e parti in stile Corinto, guarda l’attuale piazza Giuseppe Garibaldi e presenta, al piano terra, finestroni con grate in ferro battuto finemente lavorato. A lavori ultimati, la facciata risultò essere di oltre undici metri più lunga di quella inizialmente progettata.

Il Palazzo sorge in un’area urbana centrale, contrassegnata da altri edifici con architetture rappresentative, fra queste il Teatro Alighieri inaugurato a metà dell’Ottocento e il porticato della zona Dantesca.

Il Palazzo storico è ora integrato da altri attigui edifici che lo completano funzionalmente e che costituiscono gran parte della zona Dantesca di cui sono di particolare rilievo i due Chiostri, di proprietà della Fondazione, che si interpongono fra gli uffici e la tomba del Sommo Poeta e sul lato insistente su Via Boccaccio dall’ala in mattone vetro e acciaio progettata dal noto architetto Quaroni.

Palazzo della Cassa di Risparmio di Ravenna