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AL CENTRO ESTIVO DI SANTERNO SI INSEGNANO I VECCHI MESTIERI
D’estate si viaggia sempre molto, ma viaggiare nel tempo non è un’esperienza che capiti facilmente a tutti. Succede sicuramente ai giovanissimi del Centro Estivo ‘Insieme sul Filo della Memoria’ di Santerno, a Ravenna: qui ragazzine e ragazzini, oltre a divertirsi, giocare e stare assieme, imparano i mestieri antichi e lo fanno con maestri d’eccezione, ovvero i 25 nonni e nonne volontari della struttura. Così la settimana scorre tra laboratori di cucito, falegnameria, pasta e bricolage con il giovedì dedicato a sfornare pane per tutti. Il tutto grazie all’impegno dell’Associazione Culturale e Ricreativa di Santerno e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che da anni sostiene questo progetto per la sua originalità e valenza sociale ed educativa. I giovanissimi sono i più entusiasti di tutti: confezionano prodotti ricamati, imparano ad attaccare i bottoni, preparano gli impasti con la farina e poi tirano la pasta con il mattarello, lavorano piccoli pezzi di falegnameria e alla sera in genere portano a casa i risultati della propria preziosa giornata lavorativa. Il forno a legna aggiunge sapori e aromi indimenticabili: pane e pizzette sfornate da questi novelli chef sono sinonimo di sicura allegria. Ma i giovanissimi non sono i soli entusiasti dell’iniziativa: lo sono ancor più i nonni che, al piacere di trasmettere la propria arte alle giovani generazioni, abbinano la possibilità di socializzare e riattivare il dialogo tra generazioni, spesso interrotto dalla vita stressante di oggi. ‘Abbiamo iniziato 27 anni fa _ spiega il Presidente dell’Associazione Culturale Ricreativa di Santerno Mauro Perini _ sviluppando un’idea che con gli anni si è rivelata sempre più vincente: oggi purtroppo dobbiamo creare una lista ed a volte escludere qualche ragazzo o ragazza perché facciamo gruppi di cento iscritti e non possiamo andare oltre. Vedo signore di novant’anni entusiaste di trasmettere la propria conoscenza a questi ragazzi e bambini talmente felici di apprendere cose belle e concrete da essere dispiaciuti quando i laboratori terminano: una giovanissima qualche giorno fa si è sistemata da sola un vestitino strappato e con grande soddisfazione’. Il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Ernesto Giuseppe Alfieri sottolinea l’importanza del progetto di Santerno, cui annualmente la Fondazione contribuisce in modo importante: ‘Si tratta di un’idea geniale e di un esempio virtuoso di educazione _ dice il Presidente _, che oltre ad insegnare ai giovanissimi cose importanti e preziose, consente a persone di tutte le età di ritrovare la gioia dello stare assieme e del condividere valori veri e fondanti della nostra società, come il lavoro, la collaborazione, l’impegno, la convivenza e il benessere’. Ravenna, 25 luglio 2024
Progetto Fondazioni per la Romagna
La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, da una iniziativa di raccolta fondi tra le associate di ACRI Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, mette a disposizione dei cittadini di Ravenna colpiti dalla drammatica alluvione della primavera scorsa, un plafond di 250 mila euro per contributi diretti a chi ha subito danni agli immobili, agli arredi ed ai mobili: la Croce Rossa Italiana Comitato di Ravenna gestirà operativamente la raccolta e l’esame delle richieste e della relativa documentazione. Il modulo è disponibile sul sito della Croce Rossa Italiana sezione di Ravenna https://criravenna.jimdo.com/ Ravenna, 22 gennaio 2024
GIORNATA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI: L’IMPEGNO DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI RAVENNA DALL’UNIVERSITA’ ALLE PRIMARIE
Tra i banchi di scuola c’è da anni una fedele alleata di tutti gli studenti, alunni, docenti e genitori. E’ la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che non solo ha nel proprio ruolo istituzionale quello di sostenere, promuovere, qualificare e implementare l’educazione in tutti gli ordini e gradi, ma partecipa a questo suo compito con un valore aggiunto importante di entusiasmo e creatività intervenendo non solo come ente erogatore, ma come protagonista dell’ideazione, dell’organizzazione e dello sviluppo dei progetti per tutti gli istituti e le scuole che oggi celebrano la Giornata Internazionale degli Studenti. <Il nostro impegno nel settore dell’educazione, strategico per il futuro del paese e per le famiglie _ spiega il Presidente della Fondazione, Ernesto Giuseppe Alfieri _ è a 360 gradi, dai corsi universitari alle classi dei più piccoli delle scuole primarie. L’intervento più importante negli ultimi anni e nei prossimi è a sostegno del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia a Ravenna, giunto al quarto anno accademico con innumerevoli e positivi risvolti di carattere economico e di sviluppo delle strutture e cure dell’Ospedale S. Maria delle Grazie di Ravenna e con la possibilità di sfruttare anche terapie sperimentali e nuovi trattamenti terapeutici>. La Fondazione inoltre ha messo gratuitamente a disposizione dell’Ateneo di Bologna il fabbricato di via Tombesi dell’Ova per il Corso di Laurea in Ingegneria. Ma, se l’Università è il vertice della piramide degli interventi della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, la sua base è ancora più ampia, ricca e variegata erogando energie e risorse all’ampia e capillare attività di sostegno dell’attività educativa per studenti più giovani. La partecipazione attiva degli studenti è il vero valore aggiunto del grande progetto che ha coinvolto da quattro anni un numero crescente di classi: <Progetto Futuro> è nato da un’idea dell’ingegner Romeo Tasselli, la cui azienda, la Secam, promuove assieme a Fondazione Cassa di Risparmio Ravenna, Fondazione Golinelli e Ufficio Scolastico Provinciale un premio destinato ai migliori progetti elaborati dagli istituti scolastici sul futuro delle nostre città. <Una serie di video, supporti multimediali, animazioni grafiche e dinamiche consente di vedere le nostre città come saranno tra qualche anno o decina d’anni – spiega ancora Alfieri -, una visione possibile attraverso gli occhi geniali e originali dei nostri giovani. Mentre si sta già lavorando alla prossima edizione, i progetti premiati in questi primi anni sono stati davvero sorprendenti: città sostenibili, integrazione, rivoluzione dei trasporti a basso impatto ambientale, risparmio energetico, protezione delle categorie più deboli, condivisione di spazi ed esperienze, un nuovo rapporto domestico con gli animali. La recente premiazione al Palazzo dei Congressi, con i giovani vincitori della prima edizione chiamati a premiare in prima persona i vincitori dell’edizione più recente, è stata davvero un momento emozionante e di crescita per tutti, non solo per i ragazzi>. <Anche nel 2024 la Fondazione _ spiega ancora Alfieri _ sarà al fianco dell’importante progetto di didattica e scrittura che ha preso corpo 18 anni fa per la prima volta in Emilia Romagna proprio nella nostra provincia di Ravenna: il Campionato di Giornalismo, promosso dal quotidiano QN – Il Resto del Carlino e rivolto a tutte le secondarie di primo grado della provincia>. i. E’ al suo primo anno di vita invece il <Parlamento dei Ragazzi>, un grande progetto regionale che vede i ragazzi vivere in proprio l’esperienza concreta dell’educazione civica. Sono gli studenti delle primarie infatti ad eleggere con scrutinio segreto un proprio parlamento che è chiamato a votare progetti specifici per la propria scuola avendo a disposizione un budget totale di 500 euro. Ideata dal Presidente del Gabinetto Vieusseux di Firenze Riccardo Nencini e coordinato dalla professoressa Monica Frasca, il progetto è sostenuto attivamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che nel 2024 continuerà a collaborare e sostenere tanti altri progetti tra cui quello in collaborazione con l’Acri per la Repubblica Digitale. <Nell’anno dell’apertura a Ravenna del Museo Byron, prevista nella primavera 2024 conclude Alfieri _ sono anche innumerevoli le iniziative che la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna sostiene in tutte le scuole: per preparare i nostri cittadini del futuro non solo ad un grande evento che coinvolgerà tutta la città ma anche a quella che è la forma di economia mondiale a più alto valore aggiunto, la cultura>.
A Ravenna un centro trapianti per le leucemie
Un Centro Trapianti al midollo osseo destinato a curare a Ravenna i pazienti affetti da leucemia acuta: tra un anno l’ospedale Santa Maria delle Croci si doterà di questa importantissima struttura, unica in Romagna, grazie all’Azienda sanitaria locale della Romagna e con il contributo determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, presieduta da Ernesto Giuseppe Alfieri, che con un investimento di 250 mila euro ha reso possibile, assieme al cospicuo lascito dell’ingegner Ottone Ghinassi, la realizzazione del Centro. L’Asl Romagna e i tecnici hanno concluso la fase di progettazione ed a breve aprirà il cantiere destinato a concludersi entro un anno, a ottobre 2025, con l’ingresso del primo paziente in struttura. ‘In tutta la Romagna _ spiega il dottor Alfonso Zaccaria, presidente dell’Ail (Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma), ematologo ed ex primario dell’ospedale Santa Maria delle Croci _ ci sono purtroppo 30-40 pazienti all’anno costretti a sottoporsi a trapianto di cellule staminali da midollo osseo. Ultimamente molti erano costretti ad andare a Milano o Ancona e sostenere una degenza complicata lontano da casa di un mese oltre al day hospital, un disagio enorme anche per i parenti che li assistono e sono costretti ad un trasferimento lungo. Inoltre, questa struttura alleggerirà considerevolmente le liste di attesa perché a volte per un paziente è necessario oggi attendere anche sei-otto mesi in condizioni di grande sofferenza fisica e psicologica’. Il trapianto di cellule staminali da donatore è la speranza di vita che accomuna ogni anno migliaia di persone affette da leucemia acuta nel mondo: una volta trovato il donatore grazie ad una banca dati mondiale (ricerca difficilissima se si pensa che la compatibilità in Italia tra donatore e paziente è di uno su centomila), il paziente viene progressivamente preparato all’operazione riducendo progressivamente il sistema immunitario: l’attesa del trapianto, in queste condizioni, è sempre un’operazione molto delicata perché una semplice complicazione come una polmonite, una nefrite o una enterocolite possono essere letali. ‘Il problema biologico di questi trapianti è unico _ spiega ancora il dottor Zaccaria _ perché assieme alle cellule viene trapiantato il sistema immunitario destinato a proteggerle: questo significa sostituire il sistema immunitario progressivamente, esponendo il paziente ad una delicatissima fase. In questo l’Ematologia funziona come volano coinvolgendo tutte le migliori specialità e professionalità nella prevenzione e l’eventuale cura di complicanze’. Il Centro avrà quattro camere completamente sterilizzate per i pazienti, con un ambiente di preparazione in ingresso per infermieri e parenti, e con un day hospital per le terapie continuative. La speranza è quella di realizzare anche una Casa Ail per ospitare i pazienti durante il day hospital ed un eventuale familiare. ‘Fin da subito la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna ha messo a disposizione una cifra importante per questo progetto _ racconta il Presidente Ernesto Giuseppe Alfieri, sia per l’importanza indubbia per la popolazione e tutto il territorio della Romagna di questa struttura, sia per la possibilità strategica di rafforzare ulteriormente con professionalità, strumentazioni e sinergie l’ospedale Santa Maria delle Croci. La nostra Fondazione ha come compito istituzionale il sostegno alla ricerca ed al potenziamento della sanità pubblica e la possibilità di dialogare con continuità con professionalità di eccellenza come il dottor Zaccaria e il dottor Mario Arpinati ha reso possibile la realizzazione di un progetto che aumenta la speranza di vita di pazienti acuti, alleggerisce la sofferenza loro e dei loro familiari ed accresce il perimetro di intervento della sanità regionale in un’area che fino ad oggi è stata critica’. A conferma delle parole del Presidente Alfieri non ci sono solo i dati (due milioni e cinquecentomila euro investiti dalla Fondazione in dieci anni per la sanità): ‘La Fondazione è stata determinante in questi anni per l’Ematologia a Ravenna _ ha concluso il dottor Zaccaria _: con le sue elargizioni ha consentito di volta in volta di anticipare le necessità dell’Ematologia, che in tempi successivi sono state poi strutturate dall’Azienda sanitaria. Stipendi per medici, attrezzature, arredi, il Laboratorio di Biologia Molecolare tra gli altri interventi diretti. La Fondazione ci è sempre stata molto vicina, fino a quest’ultimo intervento che consentirà l’acquisto di arredi e strumentazioni per il futuro Centro Trapianti allogenici da midollo osseo di Ravenna’. Ravenna, 14 ottobre 2024
Richieste on line 2025
Si informa che dalle ore 8.00 di lunedì 23 settembre 2024 decorre il termine con scadenza al 31/12/2024 per la presentazione della RICHIESTA ON LINE per l’ottenimento dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna di contributi per l’anno 2025. Rimane invariato il Regolamento per la concessione di tali contributi. Accesso all’area riservata.
QN Emilia-Romagna&Marche 11 settembre 2024 “Byron, amori e libertà” di Antonio Patuelli
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Ritrovamento della cassetta contenente le ossa di Dante
Questa targa racconta l’ultimo capitolo della tormentata vicenda delle “Ossa di Dante”. Dante esule trascorre gli ultimi anni della sua vita a Ravenna, accolto da Guido Novello da Polenta, signore della città, e qui muore nella notte fra il 13 e il 14 settembre del 1321 a causa di una febbre, probabilmente malaria, contratta mentre ritornava da Venezia dove Guido lo aveva inviato come ambasciatore per dirimere alcune questioni. Da questo momento Firenze avanza ripetute richieste al Comune di Ravenna per poter avere i resti dell’illustre concittadino (Dante era nato a Firenze nel 1265), richieste che Ravenna respinge sempre con fermezza, orgogliosa di essere stata l’ultimo rifugio del padre della Divina Commedia. Nel 1519, però, arriva una richiesta che induce a Ravenna serie preoccupazioni. Alcuni delegati della fiorentina Accademia Medicea, infatti, fra i quali il celeberrimo Michelangelo, ottengono da papa Leone X l’autorizzazione di recarsi a Ravenna per prelevare le ossa del Poeta e portarle a Firenze. La richiesta preoccupa non poco perché all’epoca Ravenna apparteneva allo Stato pontificio e dunque si doveva assoluta ubbidienza al papa che, fra l’altro, era particolarmente interessato alla vicenda essendo un componente della famiglia fiorentina dei Medici. Le ossa di Dante, dunque, sono seriamente in pericolo ma a questo punto entrano in scena i Frati minori conventuali, che dal 1261 reggono la basilica di San Francesco nei pressi della quale è sistemata la tomba del poeta e che da sempre si considerano i veri custodi delle spoglie di Dante. I frati allora decidono di mettere al sicuro le ossa e in una notte imprecisata praticano un foro nel muro sul quale era addossata la Tomba del poeta e dopo aver prelevato le ossa le nascondono nel loro convento. Grande fu la sorpresa dei fiorentini quando trovarono la tomba vuota. La cosa, però, fu messa a tacere e per distogliere l’attenzione si sparse la voce che nella zona fosse nascosto un tesoro così la gente cominciò a pensare al tesoro e dimenticò le ossa. Dal 1519, dunque, la Tomba di Dante è vuota e pertanto quanti si recarono alla Tomba per rendere omaggio al poeta in realtà omaggiarono un sepolcro vuoto. Una data cruciale per la vicenda delle “ossa” è il 1810 perché, a causa dei decreti napoleonici che ordinano la soppressione degli ordini religiosi, i Frati devono lasciare il convento e decidono di nascondere nelle vicinanze della tomba la cassetta contenente le ossa. Poi arriva il 1865, anno del sesto centenario della nascita di Dante e per l’occasione vengono promossi lavori di restauro della zona che all’epoca si presentava in uno stato di deplorevole degrado. E durante questi lavori viene alla luce fortunosamente la preziosa cassetta delle ossa che cade fra le braccia di un muratore mentre sta aprendo un varco nel muro. Il muratore, tutto felice, pensa di aver trovato il tesoro di cui parlava la diceria ma quando si accorge che la cassetta contiene delle ossa con un gesto di stizza sta per gettarla nel mucchio di ossa che durante i lavori erano emerse essendo un tempo in quella zona il cimitero del convento. Ma poco prima che il muratore gettasse via la cassetta il giovane Anastasio Matteucci, presente alla scena, fa notare che sulla cassetta c’è la scritta: “Ossa Dantis”. E così le ossa di Dante furono salvate alla città. Franco Gàbici Presidente Comitato Ravennate Società Dante Alighieri ************** ENGLISH VERSION ************** This plaque narrates the last chapter of the troubled history of Dante’s bones. Dante, exiled, spends the last years of his life in Ravenna, welcomed by Guido Novello da Polenta, the lord of the city. Here he dies in the night between September 13th and 14th 1321, due to a fever most likely caused by malaria, which he contracted on his way back from Venice, where Guido had sent him as an ambassador to take care of certain matters. From this moment, Florence asks multiple times Ravenna to receive back the remains of the illustrious fellow citizen (Dante was born in Florence in 1265). However, Ravenna firmly declines the requests, proud of being the last refuge of the father of the Divine Comedy. In 1519, however, Ravenna receives a worrying request. A number of delegates from the Florentine Accademia Medicea, amongst whom the famous Michelangelo, obtain from pope Leo X the authorisation to go to Ravenna, collect the poet’s bones and return them to Florence. This request was very concerning, because at the time Ravenna was part of the Papal State, and therefore had to obey to the Pope, who was particularly interested in this event as he was part of the De Medici family from Florence. Therefore, Dante’s bones are in serious danger. However, at this point the Friars Minor Conventual intervene. In fact, since 1261 they were responsible for the San Francesco basilica, in the vicinity of which Dante’s tomb was located, and they were considered the custodians of Dante’s remains. The friars decide to secure Dante’s remains and one night they extract the bones from the tomb through a whole in the wall where it was positioned against and hide them in their convent. The Florentines were incredibly surprised when at their arrival the tomb was empty. This mystery was put to rest, and to divert people’s attention a rumour was circulated that there was a treasure hidden in the area. From 1519, therefore, Dante’s tomb is empty, and all those who went to pay homage to the poet, were in reality pay homage to an empty tomb. A crucial date for the vicissitude of the bones is 1810 because, due to the Napoleonic decrees which ordered the closure of all religious orders, the friars have to abandon the convent and decide to hide the bones nearby the tomb in a small box. 1865 marks the year of the 6th centenary of the birth of Dante and to celebrate this occasion, a series of renovations are started to savage the area that was in a state of degradation. It is during these works that the box is found by a mason who was creating an opening in a wall. The mason, joyful, thinks he found the treasure of the rumours. But, when he realises that instead he has found some bones, angered, he is about to throw them with the other remains from a nearby cemetery. But just before he throws them away, the young Anastasio Matteucci, present in that moment, realises that on the box there is a writing “Ossa Dantis”. And this is how Dante’s bones were saved for the city. Franco Gàbici Presidente Comitato Ravennate Società Dante Alighieri
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AL CENTRO ESTIVO DI SANTERNO SI INSEGNANO I VECCHI MESTIERI
D’estate si viaggia sempre molto, ma viaggiare nel tempo non è un’esperienza che capiti facilmente a tutti. Succede sicuramente ai giovanissimi del Centro Estivo ‘Insieme sul Filo della Memoria’ di Santerno, a Ravenna: qui ragazzine e ragazzini, oltre a divertirsi, giocare e stare assieme, imparano i mestieri antichi e lo fanno con maestri d’eccezione, ovvero i 25 nonni e nonne volontari della struttura. Così la settimana scorre tra laboratori di cucito, falegnameria, pasta e bricolage con il giovedì dedicato a sfornare pane per tutti. Il tutto grazie all’impegno dell’Associazione Culturale e Ricreativa di Santerno e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che da anni sostiene questo progetto per la sua originalità e valenza sociale ed educativa. I giovanissimi sono i più entusiasti di tutti: confezionano prodotti ricamati, imparano ad attaccare i bottoni, preparano gli impasti con la farina e poi tirano la pasta con il mattarello, lavorano piccoli pezzi di falegnameria e alla sera in genere portano a casa i risultati della propria preziosa giornata lavorativa. Il forno a legna aggiunge sapori e aromi indimenticabili: pane e pizzette sfornate da questi novelli chef sono sinonimo di sicura allegria. Ma i giovanissimi non sono i soli entusiasti dell’iniziativa: lo sono ancor più i nonni che, al piacere di trasmettere la propria arte alle giovani generazioni, abbinano la possibilità di socializzare e riattivare il dialogo tra generazioni, spesso interrotto dalla vita stressante di oggi. ‘Abbiamo iniziato 27 anni fa _ spiega il Presidente dell’Associazione Culturale Ricreativa di Santerno Mauro Perini _ sviluppando un’idea che con gli anni si è rivelata sempre più vincente: oggi purtroppo dobbiamo creare una lista ed a volte escludere qualche ragazzo o ragazza perché facciamo gruppi di cento iscritti e non possiamo andare oltre. Vedo signore di novant’anni entusiaste di trasmettere la propria conoscenza a questi ragazzi e bambini talmente felici di apprendere cose belle e concrete da essere dispiaciuti quando i laboratori terminano: una giovanissima qualche giorno fa si è sistemata da sola un vestitino strappato e con grande soddisfazione’. Il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Ernesto Giuseppe Alfieri sottolinea l’importanza del progetto di Santerno, cui annualmente la Fondazione contribuisce in modo importante: ‘Si tratta di un’idea geniale e di un esempio virtuoso di educazione _ dice il Presidente _, che oltre ad insegnare ai giovanissimi cose importanti e preziose, consente a persone di tutte le età di ritrovare la gioia dello stare assieme e del condividere valori veri e fondanti della nostra società, come il lavoro, la collaborazione, l’impegno, la convivenza e il benessere’. Ravenna, 25 luglio 2024
Progetto Fondazioni per la Romagna
La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, da una iniziativa di raccolta fondi tra le associate di ACRI Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, mette a disposizione dei cittadini di Ravenna colpiti dalla drammatica alluvione della primavera scorsa, un plafond di 250 mila euro per contributi diretti a chi ha subito danni agli immobili, agli arredi ed ai mobili: la Croce Rossa Italiana Comitato di Ravenna gestirà operativamente la raccolta e l’esame delle richieste e della relativa documentazione. Il modulo è disponibile sul sito della Croce Rossa Italiana sezione di Ravenna https://criravenna.jimdo.com/ Ravenna, 22 gennaio 2024
GIORNATA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI: L’IMPEGNO DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI RAVENNA DALL’UNIVERSITA’ ALLE PRIMARIE
Tra i banchi di scuola c’è da anni una fedele alleata di tutti gli studenti, alunni, docenti e genitori. E’ la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che non solo ha nel proprio ruolo istituzionale quello di sostenere, promuovere, qualificare e implementare l’educazione in tutti gli ordini e gradi, ma partecipa a questo suo compito con un valore aggiunto importante di entusiasmo e creatività intervenendo non solo come ente erogatore, ma come protagonista dell’ideazione, dell’organizzazione e dello sviluppo dei progetti per tutti gli istituti e le scuole che oggi celebrano la Giornata Internazionale degli Studenti. <Il nostro impegno nel settore dell’educazione, strategico per il futuro del paese e per le famiglie _ spiega il Presidente della Fondazione, Ernesto Giuseppe Alfieri _ è a 360 gradi, dai corsi universitari alle classi dei più piccoli delle scuole primarie. L’intervento più importante negli ultimi anni e nei prossimi è a sostegno del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia a Ravenna, giunto al quarto anno accademico con innumerevoli e positivi risvolti di carattere economico e di sviluppo delle strutture e cure dell’Ospedale S. Maria delle Grazie di Ravenna e con la possibilità di sfruttare anche terapie sperimentali e nuovi trattamenti terapeutici>. La Fondazione inoltre ha messo gratuitamente a disposizione dell’Ateneo di Bologna il fabbricato di via Tombesi dell’Ova per il Corso di Laurea in Ingegneria. Ma, se l’Università è il vertice della piramide degli interventi della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, la sua base è ancora più ampia, ricca e variegata erogando energie e risorse all’ampia e capillare attività di sostegno dell’attività educativa per studenti più giovani. La partecipazione attiva degli studenti è il vero valore aggiunto del grande progetto che ha coinvolto da quattro anni un numero crescente di classi: <Progetto Futuro> è nato da un’idea dell’ingegner Romeo Tasselli, la cui azienda, la Secam, promuove assieme a Fondazione Cassa di Risparmio Ravenna, Fondazione Golinelli e Ufficio Scolastico Provinciale un premio destinato ai migliori progetti elaborati dagli istituti scolastici sul futuro delle nostre città. <Una serie di video, supporti multimediali, animazioni grafiche e dinamiche consente di vedere le nostre città come saranno tra qualche anno o decina d’anni – spiega ancora Alfieri -, una visione possibile attraverso gli occhi geniali e originali dei nostri giovani. Mentre si sta già lavorando alla prossima edizione, i progetti premiati in questi primi anni sono stati davvero sorprendenti: città sostenibili, integrazione, rivoluzione dei trasporti a basso impatto ambientale, risparmio energetico, protezione delle categorie più deboli, condivisione di spazi ed esperienze, un nuovo rapporto domestico con gli animali. La recente premiazione al Palazzo dei Congressi, con i giovani vincitori della prima edizione chiamati a premiare in prima persona i vincitori dell’edizione più recente, è stata davvero un momento emozionante e di crescita per tutti, non solo per i ragazzi>. <Anche nel 2024 la Fondazione _ spiega ancora Alfieri _ sarà al fianco dell’importante progetto di didattica e scrittura che ha preso corpo 18 anni fa per la prima volta in Emilia Romagna proprio nella nostra provincia di Ravenna: il Campionato di Giornalismo, promosso dal quotidiano QN – Il Resto del Carlino e rivolto a tutte le secondarie di primo grado della provincia>. i. E’ al suo primo anno di vita invece il <Parlamento dei Ragazzi>, un grande progetto regionale che vede i ragazzi vivere in proprio l’esperienza concreta dell’educazione civica. Sono gli studenti delle primarie infatti ad eleggere con scrutinio segreto un proprio parlamento che è chiamato a votare progetti specifici per la propria scuola avendo a disposizione un budget totale di 500 euro. Ideata dal Presidente del Gabinetto Vieusseux di Firenze Riccardo Nencini e coordinato dalla professoressa Monica Frasca, il progetto è sostenuto attivamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che nel 2024 continuerà a collaborare e sostenere tanti altri progetti tra cui quello in collaborazione con l’Acri per la Repubblica Digitale. <Nell’anno dell’apertura a Ravenna del Museo Byron, prevista nella primavera 2024 conclude Alfieri _ sono anche innumerevoli le iniziative che la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna sostiene in tutte le scuole: per preparare i nostri cittadini del futuro non solo ad un grande evento che coinvolgerà tutta la città ma anche a quella che è la forma di economia mondiale a più alto valore aggiunto, la cultura>.
A Ravenna un centro trapianti per le leucemie
Un Centro Trapianti al midollo osseo destinato a curare a Ravenna i pazienti affetti da leucemia acuta: tra un anno l’ospedale Santa Maria delle Croci si doterà di questa importantissima struttura, unica in Romagna, grazie all’Azienda sanitaria locale della Romagna e con il contributo determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, presieduta da Ernesto Giuseppe Alfieri, che con un investimento di 250 mila euro ha reso possibile, assieme al cospicuo lascito dell’ingegner Ottone Ghinassi, la realizzazione del Centro. L’Asl Romagna e i tecnici hanno concluso la fase di progettazione ed a breve aprirà il cantiere destinato a concludersi entro un anno, a ottobre 2025, con l’ingresso del primo paziente in struttura. ‘In tutta la Romagna _ spiega il dottor Alfonso Zaccaria, presidente dell’Ail (Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma), ematologo ed ex primario dell’ospedale Santa Maria delle Croci _ ci sono purtroppo 30-40 pazienti all’anno costretti a sottoporsi a trapianto di cellule staminali da midollo osseo. Ultimamente molti erano costretti ad andare a Milano o Ancona e sostenere una degenza complicata lontano da casa di un mese oltre al day hospital, un disagio enorme anche per i parenti che li assistono e sono costretti ad un trasferimento lungo. Inoltre, questa struttura alleggerirà considerevolmente le liste di attesa perché a volte per un paziente è necessario oggi attendere anche sei-otto mesi in condizioni di grande sofferenza fisica e psicologica’. Il trapianto di cellule staminali da donatore è la speranza di vita che accomuna ogni anno migliaia di persone affette da leucemia acuta nel mondo: una volta trovato il donatore grazie ad una banca dati mondiale (ricerca difficilissima se si pensa che la compatibilità in Italia tra donatore e paziente è di uno su centomila), il paziente viene progressivamente preparato all’operazione riducendo progressivamente il sistema immunitario: l’attesa del trapianto, in queste condizioni, è sempre un’operazione molto delicata perché una semplice complicazione come una polmonite, una nefrite o una enterocolite possono essere letali. ‘Il problema biologico di questi trapianti è unico _ spiega ancora il dottor Zaccaria _ perché assieme alle cellule viene trapiantato il sistema immunitario destinato a proteggerle: questo significa sostituire il sistema immunitario progressivamente, esponendo il paziente ad una delicatissima fase. In questo l’Ematologia funziona come volano coinvolgendo tutte le migliori specialità e professionalità nella prevenzione e l’eventuale cura di complicanze’. Il Centro avrà quattro camere completamente sterilizzate per i pazienti, con un ambiente di preparazione in ingresso per infermieri e parenti, e con un day hospital per le terapie continuative. La speranza è quella di realizzare anche una Casa Ail per ospitare i pazienti durante il day hospital ed un eventuale familiare. ‘Fin da subito la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna ha messo a disposizione una cifra importante per questo progetto _ racconta il Presidente Ernesto Giuseppe Alfieri, sia per l’importanza indubbia per la popolazione e tutto il territorio della Romagna di questa struttura, sia per la possibilità strategica di rafforzare ulteriormente con professionalità, strumentazioni e sinergie l’ospedale Santa Maria delle Croci. La nostra Fondazione ha come compito istituzionale il sostegno alla ricerca ed al potenziamento della sanità pubblica e la possibilità di dialogare con continuità con professionalità di eccellenza come il dottor Zaccaria e il dottor Mario Arpinati ha reso possibile la realizzazione di un progetto che aumenta la speranza di vita di pazienti acuti, alleggerisce la sofferenza loro e dei loro familiari ed accresce il perimetro di intervento della sanità regionale in un’area che fino ad oggi è stata critica’. A conferma delle parole del Presidente Alfieri non ci sono solo i dati (due milioni e cinquecentomila euro investiti dalla Fondazione in dieci anni per la sanità): ‘La Fondazione è stata determinante in questi anni per l’Ematologia a Ravenna _ ha concluso il dottor Zaccaria _: con le sue elargizioni ha consentito di volta in volta di anticipare le necessità dell’Ematologia, che in tempi successivi sono state poi strutturate dall’Azienda sanitaria. Stipendi per medici, attrezzature, arredi, il Laboratorio di Biologia Molecolare tra gli altri interventi diretti. La Fondazione ci è sempre stata molto vicina, fino a quest’ultimo intervento che consentirà l’acquisto di arredi e strumentazioni per il futuro Centro Trapianti allogenici da midollo osseo di Ravenna’. Ravenna, 14 ottobre 2024
Richieste on line 2025
Si informa che dalle ore 8.00 di lunedì 23 settembre 2024 decorre il termine con scadenza al 31/12/2024 per la presentazione della RICHIESTA ON LINE per l’ottenimento dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna di contributi per l’anno 2025. Rimane invariato il Regolamento per la concessione di tali contributi. Accesso all’area riservata.
QN Emilia-Romagna&Marche 11 settembre 2024 “Byron, amori e libertà” di Antonio Patuelli
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Ritrovamento della cassetta contenente le ossa di Dante
Questa targa racconta l’ultimo capitolo della tormentata vicenda delle “Ossa di Dante”. Dante esule trascorre gli ultimi anni della sua vita a Ravenna, accolto da Guido Novello da Polenta, signore della città, e qui muore nella notte fra il 13 e il 14 settembre del 1321 a causa di una febbre, probabilmente malaria, contratta mentre ritornava da Venezia dove Guido lo aveva inviato come ambasciatore per dirimere alcune questioni. Da questo momento Firenze avanza ripetute richieste al Comune di Ravenna per poter avere i resti dell’illustre concittadino (Dante era nato a Firenze nel 1265), richieste che Ravenna respinge sempre con fermezza, orgogliosa di essere stata l’ultimo rifugio del padre della Divina Commedia. Nel 1519, però, arriva una richiesta che induce a Ravenna serie preoccupazioni. Alcuni delegati della fiorentina Accademia Medicea, infatti, fra i quali il celeberrimo Michelangelo, ottengono da papa Leone X l’autorizzazione di recarsi a Ravenna per prelevare le ossa del Poeta e portarle a Firenze. La richiesta preoccupa non poco perché all’epoca Ravenna apparteneva allo Stato pontificio e dunque si doveva assoluta ubbidienza al papa che, fra l’altro, era particolarmente interessato alla vicenda essendo un componente della famiglia fiorentina dei Medici. Le ossa di Dante, dunque, sono seriamente in pericolo ma a questo punto entrano in scena i Frati minori conventuali, che dal 1261 reggono la basilica di San Francesco nei pressi della quale è sistemata la tomba del poeta e che da sempre si considerano i veri custodi delle spoglie di Dante. I frati allora decidono di mettere al sicuro le ossa e in una notte imprecisata praticano un foro nel muro sul quale era addossata la Tomba del poeta e dopo aver prelevato le ossa le nascondono nel loro convento. Grande fu la sorpresa dei fiorentini quando trovarono la tomba vuota. La cosa, però, fu messa a tacere e per distogliere l’attenzione si sparse la voce che nella zona fosse nascosto un tesoro così la gente cominciò a pensare al tesoro e dimenticò le ossa. Dal 1519, dunque, la Tomba di Dante è vuota e pertanto quanti si recarono alla Tomba per rendere omaggio al poeta in realtà omaggiarono un sepolcro vuoto. Una data cruciale per la vicenda delle “ossa” è il 1810 perché, a causa dei decreti napoleonici che ordinano la soppressione degli ordini religiosi, i Frati devono lasciare il convento e decidono di nascondere nelle vicinanze della tomba la cassetta contenente le ossa. Poi arriva il 1865, anno del sesto centenario della nascita di Dante e per l’occasione vengono promossi lavori di restauro della zona che all’epoca si presentava in uno stato di deplorevole degrado. E durante questi lavori viene alla luce fortunosamente la preziosa cassetta delle ossa che cade fra le braccia di un muratore mentre sta aprendo un varco nel muro. Il muratore, tutto felice, pensa di aver trovato il tesoro di cui parlava la diceria ma quando si accorge che la cassetta contiene delle ossa con un gesto di stizza sta per gettarla nel mucchio di ossa che durante i lavori erano emerse essendo un tempo in quella zona il cimitero del convento. Ma poco prima che il muratore gettasse via la cassetta il giovane Anastasio Matteucci, presente alla scena, fa notare che sulla cassetta c’è la scritta: “Ossa Dantis”. E così le ossa di Dante furono salvate alla città. Franco Gàbici Presidente Comitato Ravennate Società Dante Alighieri ************** ENGLISH VERSION ************** This plaque narrates the last chapter of the troubled history of Dante’s bones. Dante, exiled, spends the last years of his life in Ravenna, welcomed by Guido Novello da Polenta, the lord of the city. Here he dies in the night between September 13th and 14th 1321, due to a fever most likely caused by malaria, which he contracted on his way back from Venice, where Guido had sent him as an ambassador to take care of certain matters. From this moment, Florence asks multiple times Ravenna to receive back the remains of the illustrious fellow citizen (Dante was born in Florence in 1265). However, Ravenna firmly declines the requests, proud of being the last refuge of the father of the Divine Comedy. In 1519, however, Ravenna receives a worrying request. A number of delegates from the Florentine Accademia Medicea, amongst whom the famous Michelangelo, obtain from pope Leo X the authorisation to go to Ravenna, collect the poet’s bones and return them to Florence. This request was very concerning, because at the time Ravenna was part of the Papal State, and therefore had to obey to the Pope, who was particularly interested in this event as he was part of the De Medici family from Florence. Therefore, Dante’s bones are in serious danger. However, at this point the Friars Minor Conventual intervene. In fact, since 1261 they were responsible for the San Francesco basilica, in the vicinity of which Dante’s tomb was located, and they were considered the custodians of Dante’s remains. The friars decide to secure Dante’s remains and one night they extract the bones from the tomb through a whole in the wall where it was positioned against and hide them in their convent. The Florentines were incredibly surprised when at their arrival the tomb was empty. This mystery was put to rest, and to divert people’s attention a rumour was circulated that there was a treasure hidden in the area. From 1519, therefore, Dante’s tomb is empty, and all those who went to pay homage to the poet, were in reality pay homage to an empty tomb. A crucial date for the vicissitude of the bones is 1810 because, due to the Napoleonic decrees which ordered the closure of all religious orders, the friars have to abandon the convent and decide to hide the bones nearby the tomb in a small box. 1865 marks the year of the 6th centenary of the birth of Dante and to celebrate this occasion, a series of renovations are started to savage the area that was in a state of degradation. It is during these works that the box is found by a mason who was creating an opening in a wall. The mason, joyful, thinks he found the treasure of the rumours. But, when he realises that instead he has found some bones, angered, he is about to throw them with the other remains from a nearby cemetery. But just before he throws them away, the young Anastasio Matteucci, present in that moment, realises that on the box there is a writing “Ossa Dantis”. And this is how Dante’s bones were saved for the city. Franco Gàbici Presidente Comitato Ravennate Società Dante Alighieri
VINCITORI PROGETTO FUTURO V a.s. 2023/2024
Progetto Futuro, giunto alla sua quinta edizione, è diventato ormai un appuntamento fisso atteso a Ravenna da tutte le scuole ed ogni anno si consolida con un numero crescente di partecipanti, con interesse e attenzione generale. Come si ricorderà Progetto Futuro è un’idea dell’Ingegner Romeo Tasselli della SECAM Srl, che conta sul supporto e l’organizzazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, dall’USP, Ufficio Scolastico Territoriale di Ravenna e dalla Fondazione Golinelli di Bologna: l’obiettivo è quello di premiare con borse di studio alunni ed alunne meritevoli che frequentano il quinto anno della scuola primaria del Comune di Ravenna. All’edizione di quest’anno hanno partecipato 8 Istituti Comprensivi del Comune di Ravenna, contro i sei dell’edizione precedente con un aumento del 33%: IC DAMIANO, IC DARSENA. IC DEL MARE, IC RANDI, IC RICCI MURATORI, IC SAN PIETRO IN VINCOLI, IC SAN BIAGIO, IC VALGIMIGLI. Sono state assegnate 27 borse di studio da 750 euro per alunno (per complessivi 20.250 euro), di cui 250 euro sotto forma di attività didattiche e formative da svolgere a Ravenna, secondo un programma definito dai partner, condiviso con le scuole a cura della Fondazione Golinelli tramite la Società G-Lab Srl Impresa Sociale, per la valorizzazione delle competenze in ambito metodologico, scientifico e tecnologico, per favorire la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità. L’assegnazione delle borse di studio è stata definita sulla base di autonome e insindacabili determinazioni dalla Commissione di Valutazione, composta da un rappresentante della Società SECAM, della Fondazione Cassa Ravenna, della Fondazione Golinelli e dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Ravenna, sulla base di un’analisi comparativa delle richieste tenuto conto dei seguenti criteri: media dei voti a.s. concluso (30% peso) originalità, motivazione e completezza dell’elaborato dello studente (50% peso) impegno sociale (20% peso) desunto dalla lettera di presentazione della scuola Ulteriori criteri di valutazione Si è tenuto conto della provenienza scolastica, della rappresentanza straniera nonché della parità di genere, ovvero particolare attenzione è stata data alla garanzia della parità numerica tra maschi e femmine. Inoltre, la Commissione ha ritenuto opportuno aumentare a 27 le borse inizialmente previste. La graduatoria finale vede l’adesione di 14 bambini e 13 bambine. La graduatoria definitiva, in ordine di istituto comprensivo, degli assegnatari della borsa di studio 2023/2024. ISTITUTO SCOLASTICO N. CANDIDATURE PRESENTATE ALUNNE/I VINCITRICI/VINCITORI IC Randi 20 BRISCHIA CONTIPELLI ALMA CORIASSI GIOVANNI FARABEGOLI AMELIA GUERRINI EMMA LOMBARDI SAMUEL PAGNANI GIORGIA IC Del Mare 9 DE CESARE FILIPPO MAZZANTI MARGHERITA ZUFFI FILIPPO IC Damiano 8 CALDERONI MICHELE SHANIN OMER IC San Biagio 20 CORDELLA NICOLO’ MBENGUE DIARRA PENDA ORLANDO ANNA PANNACCI VIRGINIA PINI DAVIDE SAPORETTI GIULIA IC Valgimigli 10 CROCIATI ALESSIA LIPPI BRUNI GIORGIA POLIDORI THIAGO SPADONI MATTEO IC Ricci-Muratori 12 BENDANDI CARLO DE MASI ETTORE FRANCUCCI PIETRO FUSCONI MATILDE IC Darsena 1 RANIERI ALESSANDRO IC San Pietro in Vincoli 2 MAZZOLI MATILDE IC Guido novello 0 // Progetto Futuro” prevede una cerimonia di premiazione dei vincitori, in occasione della quale avverrà la consegna delle borse di studio. La cerimonia si terrà: martedì 17 settembre alle ore 17.00 presso la Sala Muratori della Biblioteca Classense in Via Baccarini 3 a Ravenna Ricordiamo che per accedere alla Borsa di studio è necessaria la presenza dello studente sia alla premiazione che alla formazione.
Bilancio 2023: approvato all’unanimità
‘Per la prima volta la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna supera i 200 milioni di patrimonio, un risultato importante che abbiamo raggiunto quest’anno facendo crescere l’entità delle erogazioni per il territorio, in particolare per l’assistenza, le emergenze, gli anziani, il sociale e la cultura’. È commosso ed orgoglioso il Presidente Ernesto Giuseppe Alfieri, annunciando i dati più significativi ed evidenti del bilancio 2023 della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, approvato all’unanimità dall’Organo di indirizzo. ‘Registriamo entrate _ ha detto ancora il Presidente _ per quasi 10 milioni di euro, e questo grazie alla scelta giusta che facemmo a suo tempo di restare comproprietari della nostra banca ottimamente gestita, unendo l’eccellenza del risultato di gestione della Fondazione all’importanza del flusso di erogazioni con le quali siamo promotori nella logica della sussidiarietà per lo sviluppo del territorio e supporto nei gravi momenti di emergenza come quello che purtroppo ci ha colpito duramente nel 2023’. Proprio nella drammatica emergenza dell’alluvione la Fondazione assieme alla Cassa di Ravenna ed alla Banca di Imola ha operato nel 2023 importanti interventi, tempestivi e strategici, per la comunità e il territorio. La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna in particolare ha favorito finanziamenti agevolati per la sostituzione e sistemazione di automobili danneggiate dall’alluvione e distribuito alle famiglie altri 283 mila euro per 318 famiglie proprio per aiutare le popolazioni colpite. Inoltre, ha distribuito assieme alla Croce Rossa Italiana alle famiglie 415 mila euro provenienti dall’Acri e dall’Associazione regionale delle Fondazioni bancarie, consentendo ai cittadini più duramente colpiti di avere un proprio aiuto per limitare le drammatiche conseguenze dell’alluvione. Oltre alle famiglie ed alle imprese, la Fondazione ha aiutato la Fondazione Ravenna Manifestazioni, il cui magazzino stipato di scenografie, costumi e materiali tecnici a Fornace Zarattini è stato gravemente danneggiato dall’ondata di acqua che lo ha travolto. L’attività svolta a sostegno di famiglie, imprese e imprenditori colpiti dall’alluvione ha assorbito una parte importante dell’impegno della Fondazione durante il 2023. Ma non ha limitato in nessun modo le sue attività di erogazione e sostegno, che anzi sono aumentate. L’intervento più evidente e importante è il percorso di allestimento verso l’inaugurazione di Palazzo Guiccioli con il Museo di Byron e del Risorgimento ormai prossimi all’apertura del 25 e 26 ottobre, e sostenendo in modo importante tutta l’attività universitaria, oggi arrivata a proporre diciannove corsi di laurea, ed in particolare il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia giunto al completamento del terzo anno, ed il recupero del complesso di via Tombesi dell’Ova, oggi sede del Corso di laurea in Ingegneria. Importanti anche il completamento del restauro della ‘Vasca del Re’ all’interno del Mausoleo di Teodorico, preludio alle celebrazioni nel 2026 dei 1500 anni della morte del Re Ostrogoto. Da un punto di vista economico, la Fondazione ha chiuso un 2023 molto positivo grazie ai dividenti della Cassa di Ravenna. Nel 2023 l’avanzo di esercizio è cresciuto nettamente arrivando a 5.951 euro, il che ha consentito un aumento della profondità di intervento della Fondazione nel territorio, come ha sottolineato il Segretario Generale Giancarlo Bagnariol. La Fondazione è orgogliosa della partecipazione nella Cassa di Ravenna Spa, con la quale costituisce un importante circuito virtuoso di valore: il Presidente Alfieri ha espresso un vivo ringraziamento per l’assai positivo andamento economico-finanziario al Presidente del Gruppo La Cassa di Ravenna, Antonio Patuelli ed al Direttore Generale, Nicola Sbrizzi. Nel 2023 la Fondazione ha sostenuto e finanziato 162 progetti (in crescita rispetto ai 151 del 2022), con erogazioni per 3.645.015 euro. Ben 80 sono stati gli interventi solo in campo sociale, sanitario e per il volontariato, per quasi un milione e 500 mila euro complessivi, con l’attenzione verso progetti sempre più socialmente strutturati. Nel settore dell’Assistenza e Salute Pubblica importanti sono state le iniziative finanziate con l’utilizzo del Lascito Cariani – Ghiselli con la seconda tranche per il Nucleo Alzheimer della Casa di Riposo Rosa dei Venti a Ravenna e un contributo per l’implementazione dell’attività angiologica del reparto Medicina 2 e l’uso di compressori meccanici esterni su pazienti con arresto cardiaco e rianimazione. Per il settore Assistenza Anziani e categorie disagiate sono stati finanziati 34 progetti (contro i 29 dell’anno precedente) per 583.689 euro: tra gli altri interventi, da ricordare quelli a favore di Aias (Associazione Italiana Assistenza Spastici), di Amare Ravenna per il Campo Scuola per anziani, di Marinando Ravenna per il progetto mare per ragazzi disabili, del Comitato territoriale Welfare Gente di mare, del Comune di Cervia per iniziative per persone affette da demenza senile, del Comune di Russi per programmi di sicurezza sociale e autonomia per persone con disabilità, della Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo, della Cooperativa Sociale La Pieve per il nuovo servizio residenziale e del Dopo di Noi, di Fabionlus per persone affette da Sla, della Fondazione San Rocco e Associazione con i progetti ‘Vi portiamo noi’ e ‘Non lasciare indietro nessuno’, delle giovani coppie meno abbienti per il contributo su interessi su mutui agevolati prima casa e ratealizzazione utenze, della Cooperativa Sociale Don Giovanni Zalambani di Sant’Alberto per attrezzature della Casa di Riposo. Per l’Educazione e Istruzione la Fondazione ha finanziato nel 2023 33 progetti per 1.403.480 euro. In questo settore, oltre al già citato sostegno del Polo decentrato dell’Università di Bologna, strategico per Ravenna e con un’offerta didattica particolarmente coerente con le peculiarità del territorio, sono rilevanti i finanziamenti a sostegno della Biblioteca Fondazione Casa di Oriani, del Progetto Campionato di Giornalismo in sinergia con Ascom Confcommercio, del Progetto a scuola in teatro, Parlamento dei Ragazzi e Asd Gym Academy. Per il settore della Salute Pubblica significativi nel 2023 sono stati gli interventi a favore di Anffas (Associazione Famiglie, Fanciulli e Adulti Subnormali), Agebo, Alice, Associazione italiana sclerosi multipla, Associazione diabetici ravennate, ed Ausl Romagna per implementare l’attività angiologica del Reparto di Medicina 2. Per il settore del Volontariato, Filantropia e Beneficenza, con ben 38 progetti e complessivi 738.492 euro la Fondazione ha sostenuto in particolare la Fondazione Montecatone per il progetto Ripartiamo, la Croce Rossa Italiana per l’acquisto di una autoambulanza, l’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia per il progetto di accoglienza della Caritas di Ravenna e Cervia. La Fondazione inoltre partecipa in modo massiccio al Fondo per il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile con un accantonamento dovuto per legge ed al Fondo per la Repubblica Digitale e la Fondazione Con il Sud. Il settore dell’Arte, Attività e Beni Culturali ha visto nel 2023 49 interventi per complessivi 831.792 euro investiti. La scelta di sostenere ampiamente Ravenna come ‘Città d’Arte e di Cultura’ è particolarmente strategica in questo momento storico in cui la città inaugura con la prossima inaugurazione del Museo Byron e del Risorgimento una nuova frontiera culturale, letteraria, storica e turistica, particolarmente orientata al mondo anglosassone e greco, ma anche a quello romantico e risorgimentale, che ha profonde radici in tutta l’area mediterranea. Inoltre, rafforza l’immagine di Ravenna come capitale culturale internazionale specchiata nella sua vocazione storica ad essere l’incrocio mondiale di storie e di culture, ma anche di economie e di flussi come ben testimonia il nostro Porto. La nascita della Italian Byron Society con fondatori e amministratori di grande respiro internazionale, accresce la titolarità accademica di una Città che sempre più intercetta l’interesse dei visitatori internazionali ed alla quale la Fondazione vuole dare un contributo importante ed ulteriore di ricchezza, conoscenza, immagine ed attrazione. Il grande impegno in questo progetto non ha però attenuato gli interventi della Fondazione per la ‘Trilogia d’autunno’ di Ravenna Manifestazioni, per la stagione dell’Associazione Angelo Mariani, per il Progetto Prospettiva Dante, per il sostegno alla Fondazione MIC (Museo Internazionale della Ceramica di Faenza) e per la prosecuzione della più che quarantennale promozione del pensiero e dell’opera di Dante, anche attraverso il Centro Dantesco Onlus dei Frati Minori conventuali e la Fondazione Flaminia, con la quale sono state promosse importanti iniziative culturali nei Chiostri Danteschi. Di rilievo anche il sostegno alla stagione teatrale della Fondazione Teatro Rossini di Lugo ed il finanziamento del Restauro di tre importanti dipinti della Pieve di San Giovanni in Ottano a Brisighella. Ravenna, 29 maggio 2024
Nasce l’Italian Byron Society con sede a Palazzo Guiccioli
Ravenna è da oggi ufficialmente la sede della Italian Byron Society, affiliata alla prestigiosa International Association of Byron Societies, che in tutto il mondo promuove la diffusione della cultura byroniana, organizzando conferenze, dibattiti, eventi, mostre, borse di studio ed ogni altra iniziativa utile a far conoscere la vita e le opere del poeta inglese. Ravenna diviene, dunque, capitale italiana di questi studi, e la sede ufficiale sarà ovviamente Palazzo Guiccioli, che ospitò il poeta e vide nascere alcune delle sue opere più importanti tra il 1819 e il 1821, e che sarà sede dal 26 ottobre prossimo anche del Museo Byron. L’atto costitutivo della Italian Byron Society è stato firmato questa mattina ai Chiostri Danteschi, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, alla presenza di Ernesto Giuseppe Alfieri, Presidente della stessa Fondazione, che ha acquistato e ristrutturato Palazzo Guiccioli per destinarlo appunto a Museo Byron e del Risorgimento, e del Segretario Generale della Fondazione Giancarlo Bagnariol. Scopo dell’Italian Byron Society, come recita lo statuto, è quello di ‘promuovere in Italia la conoscenza e lo studio della figura e dell’opera di George Gordon, Lord Byron, tramite attività utili a realizzare tale scopo; promuovere la traduzione e la pubblicazione in italiano di opere in lingua straniera inspirate alla vita ed agli scritti di George Gordon, Lord Byron e promuovere lo scambio culturale con analoghe Associazioni e Istituzioni straniere nel mondo, con particolare attenzione alle Byron Societies nel mondo’. A presiedere la Italian Byron Society è Ernesto Giuseppe Alfieri, Presidente anche della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, nonché Presidente e Consigliere di altre importanti istituzioni culturali ravennati. Vicepresidenti sono il professor Diego Saglia, docente ordinario di Letteratura Inglese all’Università di Parma e già Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dello stesso Ateneo, e Gregory Dowling, docente di letteratura Anglo-Americana all’Università Cà Foscari di Venezia. Presidente Onorario dell’Italian Byron Society è Antonio Patuelli, Presidente del Gruppo La Cassa di Ravenna e promotore fin dall’inizio del Museo Byron e delle iniziative ad esso collegate a Ravenna, assieme ad Alfieri ed all’allora Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Lanfranco Gualtieri. Tra i soci fondatori della Italian Byron Society figurano Donatino Domini e Claudia Giuliani, già direttori della Biblioteca Classense e componenti del Comitato Scientifico di istituzione del Museo Byron e Mirella Falconi Mazzotti, Presidente della Fondazione Flaminia e docente universitario. ‘Eleggere Ravenna a sede della Italian Byron Society non rappresenta soltanto un’importante promozione istituzionale e culturale’ – spiega il Presidente Alfieri –, che aggiunge: ‘significa fare della nostra città la sede permanente di laboratori, conferenze, convegni, eventi e dibattiti per approfondire con continuità momenti ed aspetti della vita e delle opere di Byron’. La decisione di fondare una Italian Byron Society risale al 2018, in occasione del convegno annuale dell’International Association of Byron Societies, che si tenne proprio a Ravenna. In quell’evento, a cui parteciparono studiosi e appassionati del poeta da tutto il mondo, la decisione fu praticamente unanime. Mentre cresce l’attesa per l’inaugurazione dell’unico Museo in Italia dedicato a George Gordon, Lord Byron, questo importante riconoscimento alla Città di Ravenna conferma la straordinaria intuizione della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna di investire su un progetto di respiro così alto, nonché il ruolo preminente di Ravenna non solo come seconda patria del poeta inglese, che qui visse la sua parentesi letteraria e civile probabilmente più appassionante, ma anche come punto di riferimento ineludibile per la cultura internazionale. “Quello tra Ravenna e Byron fu un connubio speciale, all’insegna del ‘fatal dono della bellezza’ italiana, a cui oggi la Byron Society e la sua neonata Sede Italiana assicurano nuova visibilità in un contesto culturale, letterario e turistico di risonanza mondiale. Ravenna, 25 maggio 2024 Nell’immagine Antonio Patuelli ed Ernesto Giuseppe Alfieri. In alto i fondatori: da sinistra Giancarlo Bagnariol, Donatino Domini, Gregory Dowling, Diego Saglia e, dopo il notaio Guglielmo Scalise, Mirella Falconi Mazzotti e Claudia Giuliani.
Jas Gawronski con l’amico e collega Enzo Bettiza
La Biblioteca dei Chiostri Francescani della Fondazione Cassa di Risparmio di di Ravenna, a pochi metri dalla tomba di Dante, si arricchisce da oggi di una nuova prestigiosa collezione di libri. Lo storico e apprezzato corrispondente Rai Jas Gawronski, uno dei volti più noti dei telegiornali nazionali, ha infatti donato ufficialmente alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna la collezione dei propri libri ed altri preziosi documenti personali, tra cui il significativo carteggio con l’amico e collega Enzo Bettiza: l’atto è stato firmato nella sede della Biblioteca dei Chiostri, dove i libri trovano spazio accanto ai volumi dello stesso Enzo Bettiza, alla presenza di Jas Gawronski, del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Ernesto Giuseppe Alfieri, del Presidente del Gruppo Bancario La Cassa di Ravenna Antonio Patuelli, del Segretario Generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Giancarlo Bagnariol e del notaio Guglielmo Scalise. Gawronski, giornalista, scrittore e già anche parlamentare europeo, è stato per tanti anni corrispondente da New York, Parigi, Mosca e Varsavia ed ha curato programmi culturali, scientifici e politici, collaborando con varie tv e testate nazionali, oltre alla Rai, tra cui Mediaset e La Stampa. Nel corso della sua lunghissima e brillante carriera, Gawronski, ha raccolto via via i libri che sono anche testimonianze puntuali, importanti e rare non solo della sua esperienza umana e professionale, ma anche e soprattutto documento storico meravigliosamente prezioso, trasversale tra Est e Ovest, Nord e Sud del mondo, tra epoche e confini diversi, sensibilità e culture molteplici. Tutto questo si specchia nei libri donati da Gawronski alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna: i ricordi e le opere di Gawronski ora sono conservati nella prestigiosa cornice della Biblioteca nel più ampio contesto dei luoghi dedicati alla memoria dantesca e sono consultabili dai cittadini attraverso la Biblioteca di Storia Contemporanea ‘Alfredo Oriani’ di Ravenna. Ravenna, 11 aprile 2024