Nuovo Polo per l’infanzia Lama Sud, interamente finanziato dalle Fondazioni Cassa di Risparmio di Ravenna e Del Monte di Bologna e Ravenna e progettato dallo Studio De Carlo

La costruzione del Polo Scolastico Lama Sud a Ravenna rappresenta per la città un obiettivo davvero centrato rispetto al quale si sono misurate le due Fondazioni – Cassa di Risparmio di Ravenna e Fondazione del Monte – per la prima volta unite a promuovere in piena autonomia un progetto proprio.

Un importante elemento di innovazione, questo, rappresentato appunto dal ruolo delle Fondazioni che, nel caso del Polo Lama Sud, sono uscite dalla consueta funzione di Enti erogatori per assumere la veste di ideatori e promotori in prima persona del progetto, iniziato e seguito in tutte le sue fasi fino alla consegna finale al Comune di Ravenna.

Il tutto in piena collaborazione – altro aspetto da non sottovalutare,  perché originale ed insolito nella pur breve storia delle Fondazioni italiane – attraverso una partecipazione che, nel caso specifico, ha coniugato la volontà e la capacità di entrambe le Fondazioni di rispondere di comune accordo ad un bisogno reale espresso dalla comunità.

Il biennio che ha visto impegnati gli addetti ai lavori, dalla progettazione alla realizzazione del Polo, si è tradotto in un risultato ammirevole, anche sotto il profilo estetico.

Ciò che si è voluto perseguire infatti è stata la creazione non solo di una struttura socialmente utile e sostenibile, ma anche di un luogo esteticamente valido e riconoscibile.  Si è trattato dunque di un intervento di riqualificazione urbana allineandolo alle esperienze europee – soprattutto al modello anglosassone – dove le periferie sono vissute non come appendici, ma come spazi la cui somma costituisce la città contemporanea.

Il che presuppone il passaggio dal concetto di centro della città a quello di città dei centri, con di interventi soprattutto sulle nuove identità urbane da affiancare al centro storico.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e la Fondazione del Monte in accordo con il Comune di Ravenna hanno scelto dunque, nel caso del Polo Lama Sud, di investire sulla periferia, attraverso un’opera socialmente necessaria ma anche attraverso un “oggetto estetico-architettonico” in grado di migliorare il paesaggio urbano e, pertanto, la qualità della vita che vi si svolge.

Lanfranco Gualtieri Marco Cammelli

Presidente della Fondazione Presidente della Fondazione

Cassa di Risparmio di Ravenna del Monte di Bologna e Ravenna

Anche il Sindaco Matteucci ha affermato di essere molto orgoglioso di questo nuovo spazio per l’infanzia, sottolineando il grande valore della scelta delle due Fondazioni di contribuire in maniera decisiva ad un progetto così lungimirante. È un segno importante di una collaborazione positiva tra il Comune, la città e le due fondazioni bancarie.

Per i nostri bambini si è voluto un luogo moderno, al passo con le migliori esperienze europee, un luogo all’avanguardia per quanto riguarda le forme, i colori, i materiali, l’illuminazione, la suddivisione degli spazi, il ruolo del verde e la concezione del risparmio energetico.

La comunità amica dei bambini e delle bambine ha concretizzato nel lavoro dei progettisti e delle pedagogiste un risultato che rimarrà nel tempo, confermando l’Emilia Romagna e Ravenna in prima linea per quanto riguarda l’educazione e i servizi per l’infanzia.

Innovazione, creatività, incontro tra discipline: questa la ricetta che ha portato fino alla realizzazione dell’intero complesso Polo Lama Sud, struttura paradigma per la pubblica amministrazione.

POLO LAMA SUD: “SPAZI PER CRESCERE” DI QUALITA’

A sud del canale Lama, su una superficie di ventiduemila metri quadri, sorge il polo per l’infanzia Lama Sud. La struttura, cui si accede da via Vitruvio, nuova strada di collegamento fra via Le Corbusier e la rotonda di via Marconi, ospita un nido d’infanzia in grado di accogliere 60 bambini (quattro sezioni) e una scuola  dell’infanzia per 168 bambini (sei sezioni).

STRUTTURA DI GRANDE PREGIO ARCHITETTONICO

FINANZIATA DALLE FONDAZIONI CASSA DI RISPARMIO DI RAVENNA E DEL MONTE DI BOLOGNA E RAVENNA

L’opera è costata 6 milioni e 350mila euro ed è stata finanziata con il contributo fondamentale e paritario della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna su progetto dello studio Giancarlo De Carlo e Associati, vincitore di un concorso a valenza europea bandito nel 2003 con l’obiettivo di dare alla città una struttura di alta qualità architettonica e didattica. I lavori sono stati eseguiti dalla cooperativa Iter di Lugo su commissione del Consorzio provinciale delle cooperative di produzione e lavoro, vincitore della gara d’appalto, e sono stati realizzati nei tempi previsti

Con questo rilevante intervento viene, ancora una volta, evidenziata l’importanza che le Fondazioni di origine bancaria hanno nel promuovere e sostenere concretamente lo sviluppo sociale, economico e culturale del territorio cui fanno riferimento.

L’EDIFICIO

“Il carattere dell’edificio, la semplicità dei materiali impiegati, l’armoniosità del sistema di copertura consentono di immaginare un coerente ed efficace inserimento nel contesto. Gli interni descrivono spazi adeguati allo svolgimento delle attività con l’attenzione e la flessibilità d’uso necessarie alla cura dell’infanzia”.

La principale novità che chi si confronta con il nuovo edificio percepisce è la copertura, che non ha precedenti. E’ come una grande tenda che si eleva con andamento sinuoso dal suolo con poca altezza seguendo le variazioni dello spazio che copre per adattarsi alla diversità dell’uso che ne viene fatto.

Il nido è stato organizzato in modo da formare un ambiente il più possibile favorevole al soggiorno e all’apprendimento. La grande sala centrale costituisce il centro dell’edificio verso il quale si affacciano le sezioni, gli atelier, piccoli giardini conclusi, punto focale dell’organismo, che danno luce ai locali che vi si affacciano, consentono la visione simultanea delle attività che si svolgono nel nido, diventano luoghi di gioco all’aperto protetti dai rigori del clima. L’ingresso della  scuola dell’infanzia è di fronte a quello del nido. Nessuna sezione ha conformazione fissa, ma c’è la possibilità di variare gli spazi destinati agli atelier e alle sale comuni. Il polo è poi caratterizzato da grandi vetrate quasi continue affacciate su un ettaro di verde. E’ inoltre dotato di una cucina, servizi, un centro di documentazione e uno spazio giochi al servizio dei bambini accompagnati nelle loro attività dai genitori. I tetti sono fotovoltaici

Il tutto è stato pensato – in stretta collaborazione con un gruppo di lavoro del Comune, formato da tecnici e da pedagogiste – assumendo il bambino come riferimento, cioè considerando lo spazio architettonico come componente essenziale per la formazione e le attività didattiche, e quindi prevedendo, tra l’altro, l’utilizzo di materiali e di linguaggi presenti nel contesto ravennate e uno spazio esterno complementare con quello interno. GLI ARREDI

Nel lungo corridoio della scuola dell’infanzia, ad esempio, si susseguono specchi deformanti di varie dimensioni e curvature, in modo da trasformare anche questo spazio in una occasione di gioco e di esperienza. Nella cosiddetta “piazza del Nido” l’altezza della copertura è interrotta da elementi mobili composti da leggeri diaframmi di tela colorata che limitano porzioni più commisurate alla percezione dei bambini. Sono appesi al soffitto e possono essere manovrati attraverso cavi e carrucole che consentono di alzarli e abbassarli o, se necessario, di rimuoverli per liberare la grande stanza. Per il resto le scelte sono state improntate a criteri di qualità e robustezza dei materiali, semplicità e qualità del disegno, flessibilità. Si è scelto di mantenere la coerenza di materiali già utilizzati per la costruzione dell’edificio tra cui, in primo luogo, il legno.

I GIARDINI E I GIOCHI

Grande attenzione è stata dedicata al verde. La struttura è infatti circondata da ampi giardini in cui trovano spazio diverse aree giochi per i bambini. Nel giardino dei più piccoli (“La scoperta della natura”) c’è un’isola di pavimentazioni in gomma colorata su cui installare giochi, tra cui anche “La vasca di sabbia” e “Il cerchio magico”, realizzato con sezioni di tronchi di diverse misure disposti a semicerchio e colorati di blu tuareg. La realizzazione dei giochi prevede anche l’impiego delle piante stesse: è il caso del “Capanno” e della “Galleria di salice”. In altri casi si tratta di piccole strutture di legno come la “Casa sull’albero”, ovvero una piccola piattaforma rialzata costruita intorno ad un albero, raggiungibile con una scala a pioli e coperta di rampicanti.

Pensati per i bambini più grandi della scuola dell’infanzia  sono “Il cantiere”, dove i piccoli possono realizzare muri e piccole costruzioni con mattoni, assi di legno e teli e, quasi adiacente, “La piantonaia, la compostiera e gli orti”, semplici manufatti costruiti con assi di pino svedese dove si possono coltivare ortaggi e fiori. C’è anche “Il laghetto in sicurezza”, ai cui bordi saranno piantate ninfee e papiri. A circa dieci centimetri dalla superficie sono stati messi in opera dei piatti di acciaio inox su cui si appoggia una rete elettrosaldata dello stesso materiale, che manterrà lo stagno sempre sicuro per i giochi dei bambini. Tutti i giochi e le diverse parti del giardino sono legati tra loro da una serie di pavimentazioni costituite da lastre di pietra di Luserna posate su malta di cemento a costituire dei “Passi persi”.